I lavori all’interno di un singolo appartamento sono, alcune volte, per il condominio una vera spina nel fianco.
Ovviamente l’Assemblea Condominiale si ritrova spesso a poter prendere decisioni solo sui beni comuni, ma con una recente sentenza del Tribunale di Milano – la 7/2019 – si è data la possibilità all’assemblea di decidere anche sui lavori all’interno della proprietà esclusiva del singolo condomino. Ma in quali casi può intervenire e bloccare la ristrutturazione?
In base all’ormai famosa sentenza, l’assemblea condominiale può intervenire sui lavori in casa nel caso degli elementi strutturali. In tali ipotesi l’assemblea ha il potere di vietare opere suscettibili di compromettere il decoro, la stabilità o la sicurezza dell’edificio. E’ però necessario che si tratti effettivamente di elementi strutturali e che esista un potenziale pregiudizio. Il riferimento è agli articoli 1122 e 1117 quater del Codice civile.
Il caso in questione ha riguardato un condomino che ha impugnato una delibera che vietava la rimozione di un pilastro sito all’interno del suo appartamento, sostenendo la nullità della stessa per carenza di potere.
Il Tribunale ha accertato mediante consulenza tecnica che il pilastro aveva funzione strutturale e che la rimozione avrebbe potuto compromettere la stabilità dell’edificio e che, comunque, avrebbe reso impossibile il medesimo intervento ai piani sottostanti nelle unità degli altri condomini. Il Tribunale ha quindi respinto la domanda.